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PUG - Disciplina del Piano

Azione 1.3a Contenere i rischi naturali

 

> Descrizione  
Il Piano interviene su tutti gli elementi che contribuiscono alla prevenzione e riduzione dei rischi. In termini generali il rischio viene espresso come il prodotto della pericolosità, che è la probabilità o la frequenza di accadimento di un evento dannoso, e la quantità del danno. Il danno a sua volta dipende dalla vulnerabilità, che indica la propensione a subire danneggiamenti, e l'esposizione, che esprime quantitativamente gli elementi esposti al danno (intesi come vite umane, numero/valore di case, fabbricati, infrastrutture ecc).
 
1135
In particolare, il Piano interviene:
  • sulla pericolosità, individuando sul territorio le aree/le zone caratterizzate da determinati e diversi livelli e pericolosità (es.: idrogeologica, idraulica e sismica);
  • sulla vulnerabilità, sviluppando un approccio prevalentemente progettuale (regole e criteri) delle trasformazioni volto alla riduzione della vulnerabilità delle costruzioni o di intere porzioni di territorio, anche attraverso processi di rigenerazione urbana e nuove dotazioni ecologicoambientali;
  • sul livello di esposizione, principalmente attraverso un approccio vincolistico/localizzativo, imponendo un limite, escludendo o definendo specifiche condizioni per le trasformazioni e l’edificazione nelle aree a maggiore pericolosità (come per esempio nelle aree di frana o nelle porzioni di territorio più esposte alle alluvioni ed alle esondazioni).
1136
Nella Tavola dei vincoli e all’interno di Profilo e conoscenze sono riportate le principali mappe di pericolosità e di rischio, collegate a limitazioni o condizioni necessarie per attuare le trasformazioni territoriali che derivano da normative o piani di settore e che vengono ulteriormente sviluppate nel Piano con l’obiettivo di rafforzare la resilienza del territorio, contenere e ridurre i rischi.
 
1137
La progettazione delle nuove dotazioni ecologiche e ambientali contribuisce alla riduzione dei rischi del territorio.
 
1138
> Campo di applicazione  
L’azione si applica agli elementi delle seguenti Tavole dei vincoli:
  • Stabilità dei versanti >>;
  • Risorse idriche e assetto idrogeologico >>;
  • Rischio sismico >>.​

L'azione si applica anche ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:

  • aree in dissesto >>;
  • aree di possibile evoluzione e influenza del dissesto >>;
  • attitudine alla trasformazione del territorio >>.
     
1139
> Prescrizioni per gli interventi urbanistici ed edilizi  
La disciplina degli interventi per le aree in dissesto >> prevede le modalità di tutela corrispondenti a quelle definite dallo PSAI Reno-Idice-Savena-Sillaro-Santerno per le aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate: area in dissesto, oltre alle generiche condizioni-indicazioni previste dal medesimo Piano per gli interventi urbanistico-edilizi e per gli usi agroforestali.
 
1140
La disciplina degli interventi per le aree di possibile evoluzione e influenza del dissesto >> prevede le modalità di tutela corrispondenti a quelle definite dallo PSAI Reno-Idice-Savena-Sillaro-Santerno per le aree a rischio da frana perimetrate e zonizzate: area di possibile evoluzione e area di influenza del dissesto, oltre alle generiche condizioni-indicazioni previste dal medesimo Piano per gli interventi urbanistico-edilizi e per gli usi agroforestali.
 
1141
La disciplina degli interventi per le U.I.E. classificate secondo l’Attitudine alle trasformazioni del
territorio
>>, prevede le modalità di tutela corrispondenti a quelle definite dallo PSAI Reno-Idice-Savena-Sillaro-Santerno per le Attitudini alle trasformazioni edilizio-urbanistiche nel
territorio del bacino montano.

 
1142
L’insediamento di funzioni residenziali (A), attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6, D7), ai piani terra e interrati degli edifici, in aree potenzialmente interessate da alluvioni poco frequenti o frequenti (come individuate nella Tavola dei vincoli >>) è subordinato agli approfondimenti di cui al capitolo 4.1.3 della Valsat >>.
 
1143
La disciplina degli interventi è anche contenuta nelle Schede di vincolo all’interno della Tavola dei vincoli.
 
1144
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Azione 1.3b Garantire il regolare deflusso delle acque negli imbocchi dei rii e fossi tombinati

 

> Descrizione  
Per l’ecologia della rete idrografica e la sicurezza degli insediamenti è fondamentale intervenire sulle criticità idrauliche legate alle interferenze in gran parte riferibili ai “tombi n amenti” dei rii collinari.
 
1145
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • imbocchi dei rii e dei fossi collinari tombinati/area di monte >>;
  • imbocchi dei rii e dei fossi collinari tombinati/primi 150 metri dall’area di monte >>.
     
1146
> Prescrizioni per gli interventi edilizi   
Tutti gli interventi, inclusi quelli che riguardano la realizzazione o la modifica delle superfici accessorie pertinenziali ad edifici esistenti, a monte degli imbocchi dei tratti tombinati dei rii e dei fossi collinari, devono dimostrare di garantire il rispetto dei principi di invarianza idraulica al punto di immissione.
 
1147
I medesimi interventi, se si realizzano entro la fascia di 150 metri a monte degli imbocchi dei rii e dei fossi collinari tombinati, devono anche dimostrare di aver adottato misure volte al contenimento del rischio di occlusione. In tali fasce devono essere esclusi stoccaggi e/o depositi a cielo aperto, movimentazioni terra e modifiche morfologiche di irrigidimento del reticolo idrografico, l’installazione di elementi o manufatti non stabilmente fissati al suolo che in occasione di eventi meteorologici intensi possono muoversi e finire nel reticolo, finendo con l’ostacolare il deflusso delle acque e provocare l’occlusione degli imbocchi.
 
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Azione 1.3c Mitigare l ’effetto isola di calore in ambito urbano e introdurre misure finalizzate all’adattamento climatico degli edifici

 

> Descrizione  
Il Piano si propone di ridurre l'effetto “isola di calore”, ovvero il microclima caldo che si genera nelle aree urbane rispetto alle circostanti zone rurali, al fine di minimizzare l'impatto sull'habitat umano.
 
1149
L’incremento delle temperature ha una consistente incidenza sul benessere e la salute di chi abita la città, in particolare per le fasce di popolazione debole per età, salute o condizione economica.
Inoltre le variabili meteoclimatiche influenzano la qualità dell’aria a livello locale perché modificano le caratteristiche dei flussi d’aria e di conseguenza le modalità di trasporto degli inquinanti (velocità delle reazioni chimiche in atmosfera e altezza degli strati di mescolamento degli inquinanti).
 
1150
Tra le principali cause dell’effetto “isola di calore” si registrano l’elevata radiazione solare incidente e l’alto coefficiente di assorbimento delle radiazioni da parte dei materiali utilizzati nella città costruita, che determina un eccessivo rilascio di calore dovuto in modo particolare alla diffusa impermeabilizzazione ed alla morfologia urbana, che può impedire il ricircolo dell’aria al suolo. Il Piano prevede che gli interventi urbanistici ed edilizi tengano in considerazione questi fattori contribuendo a migliorare le condizioni di comfort termico durante il periodo estivo
 
1151
Per definire un sistema di misura del contributo dato dagli interventi di trasformazione il territorio della città di Bologna è stato suddiviso secondo classi omogenee di morfologia climatica, ottenuta dalla combinazione lineare pesata di quattro macro parametri: temperatura superficiale, determinata dalle proprietà ottiche ed emissive dei materiali superficiali, presenza di vegetazione, morfologia urbanistica (in termini di rapporto tra l’altezza degli edifici e larghezza strade adiacenti) e densità dell’edificato. Per un ulteriore approfondimento si rimanda alle Schede 39 >> e 40 >> di Profilo e conoscenze e ai relativi approfondimenti.
 
1152
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • fragilità microclimatica >>.
     
1153
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune aumenta le risorse informative sulle ondate di calore a disposizione dei cittadini per incrementare la consapevolezza e diminuire l’impatto del cambiamento climatico sulla salute (previsione del disagio, sistemi di allerta, ecc), in collaborazione con la Protezione Civile.
 
1154
Il Comune amplia la conoscenza tecnico-scientifica sul tema dell’isola di calore fornendo ai professionisti e tecnici del settore le basi conoscitive per effettuare simulazioni ed interventi idonei in collaborazione con enti di ricerca e universitá.
 
1155
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Tutti gli interventi urbanistici devono contribuire a migliorare le condizioni di comfort termico nel tessuto urbano durante il periodo estivo.
 
1156
Le proposte di interventi urbanistici devono dimostrare che il benessere microclimatico sull’area
interessata dall’intervento nello scenario di progetto è mantenuto o è migliorato rispetto allo stato di fatto. Per la simulazione di progetto si deve fare riferimento ai dati delle temperature degli scenari futuri 2021-2050 di ARPAE, riportati nella Scheda 39 >> di Profilo e conoscenze e al relativo approfondimento.
 
1157
Il mantenimento o miglioramento del benessere microclimatico richiesto al progetto, definito nel Regolamento edilizio - art. 28 - P1 Benessere microclimatico >>, varia a seconda della classe di fragilità microclimatica, in cui ricade l’intervento e deve essere dimostrato il raggiungimento dei seguenti livelli prestazionali:
  • classe A (bassa fragilità microclimatica - benessere microclimatico prossimo all’equilibrio) = mantenimento del benessere microclimatico esistente;
  • classe B (medio-bassa fragilità microclimatica - benessere microclimatico poco scostato dall’equilibrio) = livello base;
  • classe C (medio-alta fragilità microclimatica - benessere microclimatico sostanzialmente scostato dall’equilibrio) = livello migliorativo;
  • classe D (alta fragilità microclimatica - benessere microclimatico molto scostato dall’equilibrio) = livello eccellente.
1133
Le proposte di Accordo operativo e di Permesso di costruire convenzionato devono inoltre contenere la descrizione dettagliata delle soluzioni individuate ai fini del raggiungimento del valore obiettivo di benessere microclimatico avvalendosi delle linee guida regionali, nazionali e internazionali, e degli studi più recenti sulle nuove tecnologie in materia di cambiamenti climatici tra cui l’utilizzo delle Nature-Based Solutions (NBS).
 
1159
Tra le soluzioni individuate può essere considerata, in caso di documentata impossibilità tecnica a raggiungere il livello prestazionale previsto, anche l’ipotesi di intervento sugli spazi stradali prospicienti l’area di intervento. La strada deve essere considerata come uno spazio abitabile, anche mediante interventi che contribuiscano alla mitigazione del calore con l'assorbimento e il drenaggio, la de-pavimentazione e l’inserimento di nuove alberature.
 
1160
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Gli interventi edilizi devono garantire il mantenimento o miglioramento delle condizioni di benessere microclimatico presente nel tessuto urbano durante il periodo estivo. Gli interventi sulle superfici esterne orizzontali degli edifici devono utilizzare materiali che riducano l’effetto della radiazione solare incidente attraverso l’aumento del coefficiente di riflessione (albedo). In relazione alla classe di fragilità microclimatica sul territorio,  nella quale l’intervento si colloca, deve essere dimostrato il raggiungimento dei seguenti livelli prestazionali di albedo ad essi associati, definiti nel Regolamento Edilizio - art. 28 - P1 Benessere microclimatico >>:
  • classe A (bassa fragilità microclimatica - benessere microclimatico prossimo all’equilibrio) = mantenimento;
  • classe B (medio-bassa fragilità microclimatica - benessere microclimatico poco scostato dall’equilibrio) e classe C (medio-alta fragilità microclimatica - benessere microclimatico sostanzialmente scostato dall’equilibrio) = livello base;
  • classe D (alta fragilità microclimatica - benessere microclimatico molto scostato dall’equilibrio) = livello eccellente.
1161
Il Regolamento edilizio - art. 28 - P1 Benessere microclimatico >> definisce inoltre i requisiti degli spazi aperti per l’ombreggiamento ed il contenimento, nel periodo estivo, degli effetti della radiazione solare incidente sugli edifici, la possibilità di funzione refrigerante connessa all’evapotraspirazione della vegetazione (ad es. tetti verdi - pareti verdi) e l’utilizzo di pareti schermanti con produzione di energia.
 
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Azione 1.3d Ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinamenti e rischi antropici

 

> Descrizione  
Il Piano individua i principali fattori di inquinamento che possono compromettere il benessere di chi abita la città (inquinamento acustico, inquinamento atmosferico, inquinamento elettromagnetico) e persegue l’eliminazione dei danni in prossimità di stabilimenti a rischio di incidente rilevante e la prevenzione del rischio industriale diffuso (associato in via preliminare ad attività che si caratterizzano per presenza o l’utilizzo di sostanze pericolose). Il Piano agisce sulle emissioni, sulle misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, sull’individuazione di dotazioni ecologiche ambientali e sulle prestazioni richieste alle infrastrutture e agli edifici.
 
1163
Per la riduzione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento acustico, oltre al rispetto dei limiti definiti dalla classificazione acustica del territorio comunale, il Piano afferma l’importanza della corretta progettazione dei nuovi insediamenti residenziali sul territorio in riferimento alle sorgenti infrastrutturali in esso presenti, introducendo inoltre ulteriori elementi di attenzione e di salvaguardia per le zone in cui è valutata una potenziale criticità, al fine di evitare un aumento della popolazione esposta al rumore. Per un ulteriore approfondimento si rimanda alla Scheda 43 >> di Profilo e conoscenze e relativi approfondimenti.
 
1164
Per la riduzione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico, il Piano prevede interventi che riducano le emissioni da traffico perseguendo l’attuazione del PUMS e del PGTU (azioni di protezione attiva) e interventi di salvaguardia dei cittadini dall'esposizione agli inquinanti (interventi di protezione passiva), che si traducono nell'adozione di opportune distanze dalle sorgenti prevalenti (strade, camini di impianti, camini di attività produttive, ecc.). Per un ulteriore approfondimento si rimanda alla Scheda 42 >> di Profilo e conoscenze e relativi approfondimenti
 
1165
Per la riduzione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento elettromagnetico oltre a fare riferimento a quanto disciplinato dalla Tavola dei vincoli, il Piano conferma la necessità di agire su impianti di telefonia mobile, impianti radiotelevisivi ed elettrodotti. Per un ulteriore approfondimento si rimanda alla Scheda 44 >> di Profilo e conoscenze e i relativi approfondimenti.
 
1166
Anche per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante riportati nella Scheda 46 >> di Profilo e Conoscenze, si fa riferimento a quanto disciplinato dalla Tavola dei vincoli.
 
1167
Per la prevenzione del rischio industriale diffuso, sono stati censiti gli impianti e le attività che, pur non soggette alla Direttiva Seveso III, in ragione della tipologia e delle quantità di sostanze utilizzate e dei processi produttivi svolti, potrebbero generare esternalità negative nelle aree circostanti. Il censimento è stato realizzato con l’analisi dei titoli autorizzativi rilasciati di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), Certificato di prevenzione incendi (CPI) e sarà aggiornato nel tempo. Nell’area intorno a tali impianti (primi 100 metri) l’insediamento di nuove funzioni potenzialmente sensibili è soggetto ad approfondimenti e accorgimenti progettuali volti al più corretto inserimento rispetto alle attività insediate al fine di contenere e prevenire eventuali rischi. Per un ulteriore approfondimento si rimanda alla Scheda 45 >> di Profilo e conoscenze e relativi approfondimenti.
 
1168
INQUINAMENTO ACUSTICO
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio comunale >>;
  • aree con elevato inquinamento acustico/aree prospicienti le principali infrastrutture >>;
  • aree con elevato inquinamento acustico/aree sottese alle rotte nominali >>.

 

1169
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Su tutto il territorio comunale, al fine di garantire condizioni di clima acustico conformi ai valori limite fissati dalla normativa vigente e dalla classificazione acustica comunale, coerentemente con le procedure da essa stabilite, deve essere dimostrata attraverso una valutazione del clima acustico la compatibilità dell'insediamento con il contesto, tenendo conto del rumore prodotto dalle infrastrutture per la mobilità esistenti e di progetto, interne ed esterne all'aggregazione di edifici, dalle sorgenti sonore puntuali (come impianti tecnici, aree di carico/scarico merci, ecc.) esistenti e di progetto, e dalle sorgenti introdotte dall'intervento urbanistico, compreso il traffico veicolare indotto.
 
1170
In tutte le proposte di Accordo operativo e di Permesso di costruire convenzionato deve essere
conseguito un clima acustico idoneo principalmente attraverso la corretta localizzazione degli usi e degli edifici: le funzioni residenziali e le attrezzature e spazi collettivi (pubblici o di uso pubblico) devono essere collocati nelle posizioni più schermate dal rumore e ad una “idonea distanza” dalle infrastrutture di trasporto esistenti ed eventuali di progetto, in modo da limitare la realizzazione di barriere acustiche per il rispetto dei limiti normativi presso i nuovi ricettori. A titolo di riferimento, come “idonea distanza” può essere assunta la fascia di prospicienza individuata dai criteri della delibera regionale 2053/01. In questa fascia di prospicienza dell’infrastruttura dovranno essere preferibilmente collocate le funzioni acusticamente meno sensibili (commerciali, direzionali, ecc.), in modo che queste, pur nel rispetto dei limiti di legge, costituiscano anche una protezione per gli eventuali edifici residenziali più arretrati. Dove possibile la fascia di prospicienza deve essere piantumata per contribuire alla riduzione dei livelli sonori indotti sugli edifici.
 
1171
La valutazione del clima acustico relativa alle proposte di Accordo operativo e di Permesso di
costruire convenzionato che interessano le “aree con un elevato livello di inquinamento acustico/aree sottese dalle rotte nominali” dovrà dimostrare la compatibilità dell’intervento rispetto alla sorgente infrastrutturale tenendo conto dello sviluppo del traffico aereo previsto (riferendosi, pertanto, alle previsioni acustiche e alle curve di isolivello del Masterplan dell’aeroporto). Al fine di contenere la funzione residenziale in tali aree, il Piano esclude qualsiasi tipo di incentivo volumetrico o tributario agli interventi che propongono l'insediamento di usi abitativi.
 
1172
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Nelle “aree prospicienti le principali infrastrutture” e nelle “aree sottese dalle rotte nominali” l’insediamento di funzioni residenziali (A) e di attrezzature pubbliche di interesse pubblico e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6, D7) è subordinato a verifica di ammissibilità, di cui all’art. 4.1.3 della Valsat >>, finalizzata a valutare la compatibilità della destinazione d’uso ipotizzata con i livelli di rumore presenti e le possibili misure di contenimento e mitigazione realizzabili.
 
1173
Nelle “aree sottese dalle rotte nominali”, sono esclusi tutti gli incentivi di tipo volumetrico o tributario per gli interventi che propongono il nuovo insediamento di usi abitativi.
 
1174
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • territorio comunale >>;
  • accessibilità alla rete portante del trasporto pubblico >>;
  • infrastrutture stradali - aree distanti 150 m >>.
     
1175
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
Gli interventi urbanistici devono adottare tutte le misure idonee a compensare e/o mitigare l’effetto dell'impatto atmosferico indotto dall’intervento verso i ricettori esistenti e di progetto e dal corrispondente traffico veicolare.
 
1176

Nel caso di interventi prevalentemente residenziali, per ridurre le emissioni da traffico, almeno il 70% dei potenziali residenti dell’insediamento previsto deve avere accesso alle linee del trasporto pubblico, considerando le seguenti distanze rispetto a infrastrutture esistenti, o il cui progetto sia già definito o approvato:

  • entro 300 metri dalle fermate delle linee della rete portante del trasporto pubblico o
  • entro 600 metri da una fermata del servizio ferroviario metropolitano.

Nel caso ci si trovasse fuori dalla condizione suddetta ma comunque entro la medesima distanza da una direttrice servita dal trasporto pubblico locale, l’intervento potrà essere ritenuto ammissibile solo a seguito di uno specifico approfondimento per valutare il suo possibile impatto sulla mobilità pubblica presente o potenziale e la sua conseguente relativa sostenibilità.

1177
Inoltre devono essere realizzati i percorsi ciclabili e pedonali che connettono le parti del nuovo insediamento alle fermate dei servizi di trasporto pubblico, al fine di renderle pienamente accessibili e fruibili dal maggior numero di utenti possibile.
 
1178
Devono inoltre essere create zone verdi di filtro che sfruttino la capacità biologica della vegetazione di assorbire e diluire le sostanze tossiche presenti nell'atmosfera.
 
1179
Le proposte progettuali dovranno promuovere forme di edilizia sostenibile finalizzata al risparmio energetico ed al contenimento delle emissioni in atmosfera come indicato nell’azione 1.4a >>.
 
1180
Per ridurre l’esposizione agli inquinanti, negli interventi urbanistici le funzioni residenziali (A) e le attrezzature sanitarie o scolastiche pubbliche o di interesse pubblico (D4, D5) devono essere prioritariamente insediate ad una distanza dalle infrastrutture stradali (calcolate su proiezione orizzontale) come di seguito indicato:
  • almeno 150 metri dal confine stradale delle strade classificate dal vigente PGTU come Autostrada Tangenziale e Strada a scorrimento veloce.
     
1181
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica agli elementi della Tavola dei vincoli - Elettromagnetismo >>.
  • impianto di telefonia mobile - are distante 200 m.
     
1182
> Indirizzi per le politiche urbane  
Il Comune norma, con apposito Regolamento, l’inserimento degli impianti di telefonia mobile, nel rispetto delle strategie del Piano, al fine di tutelare gli abitanti e gli utenti da fonti di inquinamento elettromagnetico ed estetico degli impianti, e consentendo la copertura del servizio. Nel Regolamento di Telefonia sono dettagliate le procedure per le autorizzazioni e le delocalizzazioni, le modalità di tutela degli edifici esistenti e i criteri per un presidio della rete di telefonia mobile in modo che venga garantito il servizio di connessione alla cittadinanza. La riduzione dell’esposizione ai campi elettromagnetici è perseguita tramite l’allontanamento degli impianti dai siti sensibili, l’innalzamento dei punti di irradiazione del segnale sopra gli edifici, la collocazione degli impianti nelle aree indicate nel Regolamento edilizio - art.59 >>.
 
1183
Il Comune programma percorsi di risanamento e ricollocamento degli impianti radiotelevisivi vicini a ricettori abitati o altamente frequentati, in particolare quelli di San Luca, attraverso apposite azioni di riduzione delle potenze e azioni del PLERT e successivi strumenti di settore.
 
1184
Il Comune condivide azioni di interramento delle linee ad alta tensione con i gestori della rete, al fine di contenere l’esposizione ai campi elettromagnetici e di ridurre i vincoli sul territorio.
 
1185
> Prescrizioni per gli interventi urbanistici ed edilizi  
La disciplina degli interventi è contenuta nelle Schede di vincolo >> all’interno della Tavola dei vincoli, mentre ulteriori prescrizioni di dettaglio sono riportate nel Regolamento edilizio - artt. 27-E5 >> e 59 >>.
 
1186
Al fine di limitare le emissioni del campo elettromagnetico e di garantire la massima integrazione tra il tessuto urbano e le infrastrutture di comunicazione mobile, le proposte di Accordo operativo devono valutare l’opportunità di localizzazione di infrastrutture digitali di comunicazione (rete di telefonia fissa e mobile) ed eventualmente definirne ipotesi localizzative commisurate alla tipologia di intervento.
 
1187
Gli interventi che introducono funzioni residenziali (A) e funzioni che prevedono la permanenza di persone per più di 4 ore giornaliere, se modificano la sagoma planivolumetrica in altezza e sono collocati entro 200 m da un impianto di telefonia, sono subordinati a verifica di ammissibilità, di cui all’art. 4.1.3 della Valsat >>.
 
1188
STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi della Tavola dei vincoli - Infrastrutture suolo e servitù >>:
  • area a rischio di incidente rilevante.
1189
> Prescrizioni per gli interventi urbanistici ed edilizi  
La disciplina degli interventi è contenuta nelle Schede di vincolo all’interno della Tavola dei vincoli.
 
1190
RISCHIO INDUSTRIALE DIFFUSO
 
 
> Campo di applicazione  
L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:
  • aree a rischio industriale diffuso >>.
1191
> Condizioni di sostenibilità per gli interventi urbanistici  
L’insediamento di funzioni residenziali (A) e di nuove attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6, D7) entro le “aree a rischio industriale diffuso”, deve essere valutato dal punto di vista ambientale. Le valutazioni ambientali degli interventi urbanistici verificheranno le soluzioni progettuali (a titolo indicativo e non esaustivo: disposizione interna dei locali, disposizione delle diverse funzioni di un edificio, destinazione e configurazione degli spazi esterni, tipologie infissi, disposizione della aperture dell’edificio, balconi, isolamenti, coperture, progettazione del verde ecc) da adottare per la migliore compatibilità della destinazione d’uso ipotizzata con impianti ed attività esistenti ed individuati a rischio industriale diffuso per presenza o utilizzo di sostanze pericolose.
 
1192
> Prescrizioni per gli interventi edilizi  
Gli interventi di Qualificazione edilizia trasformativa che prevedono l’insediamento di funzioni
residenziali (A) e di nuove attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6, D7) entro le “aree a rischio industriale diffuso”, devono valutare e considerare le soluzioni progettuali (a titolo indicativo e non esaustivo: disposizione interna dei locali, disposizione delle diverse funzioni di un edificio, destinazione e configurazione degli spazi esterni, tipologie infissi, disposizione della aperture dell’edificio, balconi, isolamenti, coperture, progettazione del verde ecc) da adottare per la migliore compatibilità della destinazione d’uso ipotizzata con impianti ed attività esistenti ed individuati a rischio industriale diffuso per presenza o utilizzo di sostanze pericolose, di cui al capitolo 4.1.3 della Valsat.
 
1193
INQUINAMENTO LUMINOSO
 
 
> Campo di applicazione  

L’azione si applica ai seguenti elementi del Catalogo dati cartografici:

  • perimetro del territorio urbanizzato.
     
1194
> Prescrizioni per gli interventi urbanistici ed edilizi  
Tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna pubblica e privata devono rispettare i requisiti della LR. 19/2003 e successive Direttive nonchè disposizioni comunali di cui all’Azione 3.1a >>, e all’art. 66 del Regolamento Edilizio. 1195
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